Parole Ostili, virtuale è reale

Parole O_Stili è un’associazione no profit che nasce da un’idea di Rosy Russo, comunicatrice e creativa, a Trieste, nell’agosto del 2016, per sensibilizzare gli utenti della Rete contro la violenza delle parole e per promuovere una forma di comunicazione diversa, non ostile appunto.
Gli utenti della Rete spesso hanno difficoltà a comunicare in modo non ostile: aggressività, violenza verbale, cyber bullismo, minacce e insulti sono i principali problemi.
Il cuore di Parole O_Stili è il Manifesto della comunicazione non ostile, 10 princìpi da seguire per migliorare lo stile e il comportamento in Rete, ma non solo.
Ben presto il Manifesto di parole O_Stili ha incontrato il mondo della scuola, dello sport, della pubblica amministrazione, dell’impresa, dell’infanzia, della politica e della scienza ed è stato declinato per ognuno di questi ambiti.


1 – Ciao e grazie di aver accettato l’intervista. L’associazione no profit Parole O_Stili nasce a Trieste nel 2016 per responsabilizzare ed educare gli utenti della Rete a scegliere forme di comunicazione non ostile. Come e perché nasce la vostra associazione? Qual è stata la vostra evoluzione negli anni?
Nasce nell’agosto del 2016, quasi a ridosso del ferragosto, da un’esigenza professione e privata. Rosy Russo che è l’attuale presidente e fondatrice di Parole O_Stili è una creativa e comunicatrice di Trieste.
Con noi che siamo il suo team, dell’agenzia di comunicazione Spazio UAU, in una delle tante riunioni abbiamo fatto una riflessione sul tema del linguaggio.
Ci siamo accorti che nella gestione degli account delle pagine social e dell’identità digitale dell’agenzia si faceva già enorme fatica nel 2016 nel creare relazioni digitali che non fossero minate da aggressività e violenza verbale.
Lo stesso provavamo nella nostra vita privata on line.

Ci siamo chiesti: “da professionisti del settore in che modo possiamo contribuire per invertire questa tendenza?
Come facciamo a far sì che le relazioni digitali diventino più sostenibili o non prendano una piega eccessivamente aggressiva?”

Abbiamo chiamato a raccolta un centinaio di nostri colleghi del mondo della comunicazione, del marketing, esperti del digitale, sociologi, giornalisti e abbiamo fatto a tutti questa domanda: “secondo te quale consiglio possiamo dare agli utenti della rete e a noi stessi per migliorare le relazioni on line?”
La stessa domanda l’abbiamo fatta alla Rete e abbiamo raccolto qualcosa come quasi 1.000 spunti e indicazioni.
Le abbiamo scritte, riorganizzate, rimodulate e sono nati 23 princìpi che sono stati votati on line e dalla votazione sono risultati i 10 princìpi del Manifesto della comunicazione non ostile che è il principale strumenti di divulgazione di quel che oggi è un’associazione ma è nato come un momento di riflessione.

2- Questo è un manifesto a tantissime mani
Questo manifesto ha dietro 100 mani, forse anche di più. Quel che ha fatto Parole O_Stili è stato un gran lavoro di ascolto, riassunto, di rielaborazione però è il frutto del lavoro e della fatica di tante persone.
Come diciamo spesso noi è uno strumento nato dalla Rete per la Rete.

Il Manifesto è stato ufficialmente presentato a Trieste, dove ha sede l’Associazione, il 17 febbraio 2017. Primo firmatario è stato Gianni Morandi, testimonial di quella che era la prima edizione del festival.
Noi, in quel momento, non lo sapevamo.
Era soltanto un incontro per ritrovarci e parlare di questo tema, non sapevamo che con la presentazione del Manifesto questi 10 princìpi avrebbero iniziato un giro virale di tanti ambienti, situazioni e momenti.
Da quando l’abbiamo raccontato il Manifesto ha fatto un viaggio di bacheca in bacheca, è stato appeso ovunque, dalle aule comunali a ospedali, campeggi, ascensori di alberghi, centinaia di migliaia di scuole. Ad oggi è il motore e cuorepulsante di Parole O_Stili.
Il Manifesto è il centro di gravità di tutte le nostre azioni.

3 – Il manifesto è stato declinato in tanti settori diversi, per lo sport, la scuola, la pubblica amministrazione, l’impresa
Appena l’abbiamo presentato, da quel febbraio 2017, il mondo della scuola ha detto “era quello di cui avevamo bisogno”.
Subito gli insegnanti hanno manifestato un grande interesse perché vedevano riassunte quelle che erano le esigenze formative ed educative che avevano in quel momento con i loro ragazzi. Sappiamo dell’enorme gap che c’è ancora di conoscenza tecnica, prima di tutto, ma anche di conoscenza educativa e formativa riguardo gli strumenti digitali della comunità educante delle nostre scuole. Quindi il primo feedback positivo è arrivato dal mondo della scuola.
Forti di quell’esperienza ci siamo detti che il Manifesto poteva essere uno strumenti per tanti ambiti e settori diversi.
Con la stessa tecnica di scrittura collaborativa abbiamo declinato il Manifesto per altri tanti ambiti.
Ad oggi c’è: il Manifesto per l’Infanzia, scritto in modo molto semplice con filastrocche. Il Manifesto della Scienza, dello Sport, della Pubblica Amministrazione, della Politica, delle Aziende e, in ultimo, nato lo scorso maggio in occasione della 4a edizione del Festival della Comunicazione non Ostile, il Manifesto per la comunicazione Non Ostile e Inclusiva.
Quindi ogni Manifesto un ambito diverso, ogni ambito un approccio di formazione e divulgazione diverso.

4 – Sono tantissime le persone che firmano il Manifesto, anche persone che possono dare una grande visibilità a questo progetto, ad esempio Gianni Morandi
Gianni Morandi è stato il primo e il mondo della musica ci accompagna da anni, lo hanno firmato i Comacose, Malika Ayane, Rocco Hunt lo ha rappato, trovate i video nel nostro canale YouTube.
Lo hanno sottoscritto tantissime aziende che lo hanno adottato come carta etica per le loro comunicazioni interne ed esterne.
Lo stesso hanno fatto tantissimi amministratori locali, sono oltre 300 i Comuni in Italia che hanno adottato il Manifesto come carta etica delle loro comunicazioni. Ha iniziato nel 2019 il Sindaco di Milano, Beppe Sala, e la Sindaca di Torino Chiara Appendino. Recentemente si sono aggiunte le città di Bari, Firenze, Palermo e tantissime altre.

5 – La comunicazione ostile e aggressiva è evidente in Rete ma è un problema di un po’ tutte le comunicazioni, anche al di fuori della Rete, penso dentro le Aziende e nel mondo di lavoro in generale.
Esatto, il Manifesto vuole essere una riflessione, dei princìpi di orientamento per capire come muoverci nel mondo digitale.
Il Manifesto è scritto in prima persona per essere un impegno che ognuno di noi prende.
Vuole essere uno stimolo e un momento di riflessione, è uno strumento molto semplice, scritto in modo non complesso ma riesce a entrare nel cuore dei problemi e a dare la possibilità di approfondire temi come la disinformazione, cyber bullismo, l’hate speech e la digital reputation.

6 – Parlando invece di educazione di bambini/e e ragazzi/e, voi non vi rivolgete solo al mondo della scuola ma anche alla famiglia, è compito dei genitori presentare strumenti come smartphone e la Rete, spiegare come utilizzare i social e come usare strumenti come WhatsApp.
Il mondo della scuola si intreccia con il mondo della famiglia, organizziamo molti momenti di formazione on line, on line perché siamo stati obbligati da questi anni di Covid.
Tante amministrazioni comunali ci chiedono di organizzare incontri di formazione per la loro comunità e tante aziende ce lo chiedono per i loro collaboratori che hanno figli.

Inoltre abbiamo pensato a strumenti da usare a casa come il manuale “Il mio primo telefono” che serve per aiutare genitori e figli a ritrovarsi e confrontarsi su questo tema.
Aiuta i genitori a presentare questo strumento ai più piccoli in modo corretto e sicuro, accompagnandoli nell’utilizzo della Rete perché noi crediamo nelle potenzialità che la Rete ci offre.
Siamo convinti che il digitale sia una grande risorsa anche per i più piccoli ma bisogna essere consapevoli anche dei rischi e di come la si utilizza.
Un genitore informato è un genitore che conosce bene quali sono le stanze digitali che vengono abitate dai più piccoli, come le chiamiamo noi, riesce ad avere una gestione più sostenibile di questo strumento e a stare al fianco dei ragazzi.
Non bisogna avere paura delle Rete ma conoscere, sapere e prendere le giuste precauzioni.
Ad esempio in questo manualetto diamo tutta una serie di suggerimenti e indicazioni per la consegna del primo Smartphone che ormai ha un’età sempre più ridotta: verso gli 8-10 anni.
Anche sappiamo bene che i bambini non sanno leggere ma già utilizzano lo smartphone e il tablet dei genitori che è una delle grandi meraviglie ma anche uno dei punti più importanti per lo sviluppo ed educazione dei più piccoli.

7 – Al vostro impegno nel mondo della scuola si aggiunge Ancheioinsegno.it, una piattaforma collaborativa per raccogliere attività ed esperienze realizzate a scuola, promosse dagli insegnanti.
Questa è una delle ultime novità della nostra Associazione che è stata lanciata in occasione del 4° compleanno del Manifesto, il 17 febbraio 2021.
La piattaforma si chiama ancheioinsegno.it e nasce da una collaborazione con il Ministero dell’Istruzione con il quale collaboriamo dall’inizio, dal 2017.
Abbiamo sempre avuto aperto un protocollo di intesa e i Ministri che si sono succeduti in questi quattro anni sono stati sempre molto attenti e collaborativi su questo tema.
La piattaforma vuole essere uno strumento di sviluppo della cittadinanza digitale e delle competenze digitali, per il contrasto al linguaggio ostile.
Una piattaforma collaborativa dove gli/le insegnanti possono trovare ispirazione e tantissimi materiali per lavorare in classe con il Manifesto ma anche con le classiche materie di insegnamento: storia, scienza, sport, italiano, matematica, religione. Allo stesso tempo possono caricare e condividere le attività che hanno ideato a partire dal Manifesto. Quindi è un grande attivatore di contenuti e conoscenza.

8 – Ma anche una grande possibilità di trovare esempi e applicazioni nel concreto del Manifesto
Esatto, sono schede didattiche on line divise per i princìpi del Manifesto, per le tematiche, le materie, ordine e grado di insegnamento. Ad esempio un insegnante della 2a elementare può parlare di disinformazione ai piccolissimi, un argomento in apparenza molto complicato, grazie a materiali ad hoc. Basta usare la barra di filtraggio.
La cosa bella è che non è una piattaforma statica, oggi magari una scheda non c’è ma domani se ne troveranno 6 o 7 perché la piattaforma è in continuo aggiornamento. In questo periodo stiamo facendo un gran lavoro di integrazione di tutti i nostri materiali che abbiamo già in archivio da tempo.


9 – Avete ricevuto diversi premi e riconoscimenti tra cui la Medaglia del Presidente della Repubblica Mattarella, quanto vi ha emozionato?
Una grande emozione, mi ricordo quella mattina quando è arrivato il pacchetto. Era un pacchetto come tanti, ne arrivano molti, spesso noi dello staff compriamo cose. Questo pachetto era a nome della nostra Presidente, glielo avevo messo sul tavolo, nel frattempo noi stavamo facendo una riunione, lei lo aprì e sul momento non avevamo realizzato perché eravamo presi da altro. Poi abbiamo guardato bene e abbiamo scoperto che non era un pacchetto come tutti gli altri.
Ci ha fatto un gran piacere, già sappevamo dell’importanza del nostro lavoro perché abbiamo sempre avuto un gran riscontro da parte di tutti gli ambiti che ci hanno sempre comunicato calore e supporto ma il riconiscimento del Presidente della Repubblica, che stimiamo profondamente, ci ha riempito d’orgoglio.
Il Presidente più volte ha ricordato l’importanza delle parole e nel settembre del 2017/2018, a tutti gli studenti che avevano partecipato alla cerimonia di inaugurazione dell’anno, aveva regalato due oggetti: la costituzione e il Manifesto delle Comunicazione non Ostile.

9 – Sto chiedendo a tutte le persone che ho intervistato un SII GENTILE IN BOTTIGLIA, un messaggio di incoraggiamento per gli altri, nella speranza che possa raggiungere chi ha bisogno di riceverlo. Ho scelto per voi uno dei princìpi del Manifesto: “Le parole sono un ponte”
Questo è uno dei nostri princìpi preferiti ed è stato il tema della 2a edizione del Festival della Comunicazione non Ostile, è stata un’edizione molto bella in cui abbiamo fatto una profonda riflessione su quelle che sono le parole PONTE.
Le parole ponte sono quelle all’apparenza molto semplici e innocue ma che trasmettono una grande carica positiva e sono quelle che permettono di avviare un dialogo che è poi la grande fatica che facciamo oggi on line e off line. Un dialogo autentico in cui i dialoganti ascoltino davvero l’interlocutore. Uno dei propositi di Parole O_Stili è proprio questo, quello di sviluppare sempre di più questa capacità di dialogare e di ascoltare.

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